La metodologia RevOps sta rivoluzionando l'approccio strategico delle aziende. Il team di Revenue Operations consente di allineare in modo strategico i reparti aziendali che generano le maggiori entrate, agendo attraverso diverse metriche come il tempo del ciclo di vendita, la velocità della pipeline, i ricavi ricorrenti annuali, il valore del cliente nel corso della vita (Customer Lifetime Value) e il tasso di upsell e rinnovi.
In altre parole, il compito del team di RevOps è di abilitare i reparti aziendali e rimuovere ostacoli alla loro collaborazione. Per raggiungere questo obiettivo, tra gli strumenti a disposizione spicca l'Intelligenza artificiale generativa.
L'IA Generativa può supportare il team di RevOps in diversi modi, tra cui previsione, analisi e ottimizzazione dei processi di vendita. Essa in in certi casi è addirittura abilitante. Può anche facilitare un approccio più collaborativo tra i dipendenti aziendali, oltre che affiancarli nelle loro mansioni quotidiane.
Il concetto di RevOps, ovvero Revenue Operations, sta guadagnando sempre più popolarità e importanza come strategia aziendale. Esso consiste nell'allineamento strategico tra le revenue operations, ovvero i reparti aziendali che generano maggiormente entrate: marketing, vendite e customer care. L'obiettivo è creare un'efficace sinergia tra le azioni, le analisi, gli strumenti, i budget e le risorse di questi reparti.
In altre parole, fare RevOps significa creare un circuito virtuoso di informazioni che successivamente andrà a nutrire un servizio più completo per il cliente e migliora le entrate.
Se desiderassi intraprendere la strada dell’angel investor, quale percorso sceglieresti? Essere un angel investor comporta agevolare la […]
L'impatto della tecnologia digitale non è ancora totalmente realizzato e varia nei diversi settori, e molti business stanno affrontando la sfida di massimizzare il suo potenziale. Le organizzazioni che trascurano queste opportunità potrebbero essere vulnerabili all'emergere di nuovi concorrenti agili in grado di migliorare l'intera catena del valore, offrire prodotti personalizzati, servizi più rapidi ed esperienze migliori per i clienti. La domanda è chi sarà il prossimo a rivoluzionare il ondo? Uno startupper o un operatore storico agile?
Il mercato del crowdfunding è in assoluta esplosione, i dati sono eloquenti.
Sebbene possa sembrare inizialmente distante dalle dinamiche del tuo ambito lavorativo, specialmente se operi in un settore tradizionale, ci sono diverse ragioni per cui dovresti essere attento e interessato a questa tendenza.
Nella parola crowd-funding tutti si concentrano sul termine «funding», mentre il maggior valore aggiunto si ha dalla «crowd», la folla, tutti coloro che sono esterni all’organizzazione e che possono essere raggiunti dalla campagna.
Ammetto che il titolo è provocatorio, ma lungo questo articolo vorrei mostrare il percorso di riflessioni che mi ha condotto a questa affermazione e spiegare perché è concettualmente vera.
Le influenze che subiamo durante le nostre vite – famiglia, scuola, chiesa, ambiente di lavoro, amici, colleghi, paradigmi sociali - esercitano su di noi il loro inconscio e silenzioso impatto e contribuiscono a formare i nostri schemi mentali, i nostri paradigmi, le nostre mappe.
Oggi viviamo nell’epoca dell’abbondanza, soprattutto di dati. I nuovi vantaggi competitivi si formano discernendo meglio le informazioni e decidendo dove concentrare le forze, più che lottando per ottenerle.
La Digital transformation non è semplicemente un’onda che si autoalimenta e travolge tutto, ma è piuttosto un motore, che necessita di tre componenti fondamentali per mettersi in moto. Si tratta dei tre attori che mettono in moto la trasformazione in azienda, e hanno ruoli e caratteristiche diverse e complementari.
I primi sono gli Enablers, ovvero quei manager d’azienda che conoscono i rispettivi settori e diventano quindi fondamentali per implementare un approccio digitale innovativo. Per loro si parla soprattutto di cultural shift ovvero un cambiamento di mentalità che è stato già strutturato nel libro Digital Building Blocks.
Gli Enablers sono coloro che conoscono il mercato specifico, i prodotti, la concorrenza, i clienti, le normative, e hanno quindi chiare le dinamiche specifiche che, anche nel digitale, si dovranno affrontare. Non possiedono però la conoscenza tecnica per il digitale. Non è plausibile quindi immaginarli seduti dietro una «Google Consolle» a settare un Tag Manager o a progettare un workflow o a costruire una landing page. Devono sapere cosa significano quelle parole e cosa puoi farci, ma avranno bisogno di chi è poi in grado di sporcarsi realmente le mani ovvero «i Makers».
Sia che tu sia un imprenditore sia che tu sia un manager di una media o grande azienda italiana, conosci la fatica di portare innovatori nel tuo team. Gli innovatori sono spesso visti come corpi estranei e rigettati dal sistema immunitario dell'azienda.
[Il sistema immunitario dell'organizzazione andrà in overdrive per attaccare e disarmare qualsiasi innovazione dirompente o nuovo elemento che minacci di cambiare il modo in cui funziona attualmente il corpo dell'organizzazione. Quando il sistema immunitario di un'organizzazione viene attivato per respingere il cambiamento o le innovazioni dirompenti, accade qualcosa di molto pericoloso. L'organizzazione perde nuove opportunità di mercato cruciali che trasformano il settore, il che porta inevitabilmente al collasso.]
Exponential organization - Samil Ismail