Lavoro e istruzione: la situazione in Italia

L’Italia si trova di fronte a numerose fratture nel settore dell’istruzione. L’eccellenza universitaria e la sua ricerca, si scontrano con il tasso di abbandono scolastico e NEET tra i più alti in Europa, rispettivamente al 13% e 25%, fino al gender gap e alle problematiche legate alla disoccupazione. La crescente distanza tra il sistema educativo e il mercato del lavoro hanno posizionato l’Italia tra gli ultimi paesi in Europa.

Grafico di Eurostat sul tasso di NEET in Europa, l'Italia è nelle prime posizioni

La partecipazione al mondo del lavoro è sempre più tardiva. Questa mancanza si riflette anche nelle dinamiche aziendali, dove i reparti delle Risorse Umane affrontano un tasso di Turn Over (dimissioni) più elevato rispetto al passato, mentre i processi di integrazione dei nuovi dipendenti (Onboarding) rimangono inalterati.

Il periodo di assunzione all’effettivo inserimento nel ruolo (Time to Hire, Time to Performance) vanno da 6 a 12 mesi. Sono costi altissimi considerato che l’impiego medio di un lavoratore in azienda è dai 2 a 4 anni. Di fronte a questa situazione, il mondo dell’istruzione e dell’occupazione sta cercando alternative valide. 

Gli esempi europei nel colmare questa distanza tra scuola  e lavoro non mancano. In Germania, ad esempio, sono gli istituti come gli ITS (Istituti Tecnici Superiori), che offrono un canale alternativo per accedere al mondo del lavoro, e coinvolgono le aziende sin dalle fasi iniziali della progettazione del corso, contribuendo a mitigare la problematica dello skill gap (la discrepanza tra le competenze richieste dalle aziende e quelle presenti sul mercato del lavoro).

Oltre agli interventi sul quadro finanziario e lavorativo italiano, è imperativo integrare con nuove metodologie i vecchi modelli formativi e puntare sull’approccio della job readiness.

Job Readiness significa creare un’istruzione incentrata sulla preparazione di competenze concrete e sull’applicazione dei principi del learn by doing.

La transizione digitale in questo contesto diventa contemporaneamente meta e mezzo per arrivare a colmare il divario istruzione-lavoro.

Da un lato essa abilità a un’istruzione gratuita e accessibile a tutti, dall’altra le competenze digitali sono spesso non sufficienti o del tutto mancanti.

Ad esempio nell’ultimo report pubblicato a febbraio 2023, Cybersecurity Ventures stima che il numero di posti di lavoro vacanti nel settore della sicurezza informatica sia cresciuto del 350% dal 2013.

Un modello di apprendimento online, inclusivo e democratico

Attraverso Guilds42, abbiamo sviluppato una piattaforma innovativa che abilita gli individui alle opportunità offerte dal mondo digitale.

Lo fa raccogliendo i migliori corsi nel campo digitale, consentendo a chiunque di studiare e formarsi per le future professioni.

Basandosi sul modello rinascimentale della bottega, è possibile dopo una prima fase di studio, applicare le competenze in un progetto digitale commissionato da un’azienda facilitando nel contempo l’applicazione delle competenze e l’accesso a opportunità lavorative

Questo servizio è completamente gratuito, accessibile a tutti e rivolto in particolare a studenti, NEET e lavoratori interessati a una riqualificazione professionale.

Guilds42 si pone al contempo come intermediario tra futuri candidati e aziende, progettando percorsi per istituti scolastici, università, PMI, start up e anche nell’ambito della Pubblica Amministrazione.

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Corsi di Guilds42 per Università

Questa metodologia, oltre a promuovere l’educazione digitale, può essere un utile strumento nella lotta alla parità e l’integrazione, ad esempio facilitando opportunità di smart working, per agevolare la conciliazione tra vita familiare e professionale.